Definizione di ibrido in viticoltura

Per la viticoltura, un ibrido è

il vitigno nato dall’accoppiamento di varietà di vite di specie diverse

Società dei Cavatappi Incrociati, il wine club degli enoesploratori da salotto

Non esiste solo la vitis vinifera, la specie cui appartengono la maggior parte delle varietà di vite da vino.

La vite nata “ibridando” specie differenti è, per l’appunto, un ibrido.

Società dei Cavatappi Incrociati, il wine club degli enoesploratori da salotto

Quali sono gli esempi di vitigni ibridi?

Un ibrido famoso è il Vidal, la varietà diffusa in Canada perché molto resistente al freddo, creata ibridando Ugni Blanc con Raymon d’Or (a propria volta un ibrido, chiamato anche Seibel 4986).

Sono ibridi anche le nuove varietà PiWi (Pilzwiderstandsfähig, resistenti alle malattie micotiche), come Cabernet Carbon, Regent, Johanniter.

Società dei Cavatappi Incrociati, il wine club degli enoesploratori da salotto

Il vino con vitigni ibridi è legale?

Sì, in Italia e in tutta l’Unione Europea è consentito produrre vino con vitigni ibridi.

Fino al 2021 gli ibridi non erano consentiti nella produzione di vini a denominazione di origine protetta (DOC, DOCG, AOC, DOC, DAC…), oggi lo sono, ovviamente nei limiti dei rispettivi disciplinari.

 

 

ATTENZIONE!

Spesso il termine “ibrido” è confuso con incrocio.

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